I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza
10 Novembre – 17 dicembre 2017 / CHIVASSO/ Palazzo Einaudi

Smontata la Mostra dopo un mese e mezzo di esposizione, giorni di passione ma anche di tanta soddisfazione. Un po' di malinconia. Grazie ai 1653 cittadini che l'hanno visitata e grazie di quanto hanno lasciato un pensiero sul libro delle firme. Alla prossima.



Una grande partecipazione, oltre duecentocinquanta persone, all'inaugurazione della Mostra a Palazzo Einaudi di Chivasso I MONDI DI PRIMO LEVI, una strenua chiarezza. Hanno portato il loro contributo Claudio Castello, sindaco di Chivasso, Tiziana Siragura, Assessore alla Cultura, Gianna Pentenero, Assessore Regionale all'Istruzione, Fabio Levi, Direttore del Centro Internazionale di studi Primo Levi e Mario Marino, docente del Liceo Newton.


Dopo le tappe di Torino, Fossoli, Ferrara, Cuneo, Liegi, Milano e Roma, la mostra promossa dal Centro studi Primo Levi arriva a Chivasso.

La mostra è promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi in occasione del settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, La mostra è stata realizzata da: Fabio Levi e Peppino Ortoleva, curatori; Gianfranco Cavaglià e Anna Rita Bertorello, progetto allestimento; Roberta Mori, ricerca e coordinamento; Ars Media, progetto grafico e realizzazione video; Yosuke Taki, realizzazione artistica della sezione Carbonio; Cristina Zuccaro, ricerche iconografiche e materiali video; Ludovica de Caris e Serena Nicolasi, coordinamento e relazioni esterne.

Con “strenua chiarezza” – sono parole sue – Primo Levi ha raccontato la verità sul mondo capovolto del Lager, percorrendo un itinerario lungo quarant’anni che lo ha portato a indagare i recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo. Centrale nella mostra è la descrizione del contributo straordinario che lo scrittore ha dato alla conoscenza del Lager. Ma di notevole rilievo sono anche altre scoperte, offerte al visitatore: le idee di Levi a proposito della scrittura, la sua attività di chimico, illustrata per mezzo di strumenti d’epoca concessi dal Museo dell’Università di Torino, le sue prove di scultore in filo di rame proposte per la prima volta al pubblico, l’intreccio fra i tanti aspetti di una personalità multiforme mostrati in una successione di momenti espositivi di impianto nuovo e originale.

Palazzo Einaudi
Lungo Piazza D’Armi 6 CHIVASSO

10 Novembre – 17 dicembre 2017

Orari di apertura al pubblico
(chiuso lunedì e martedì)

mercoledì
17 - 19,30

giovedì

17 - 19,30
venerdì
17 - 19,30
sabato
16 - 19,30
domenica
10 - 12
16 - 19,30
scarica la brochure in pdf

Nel periodo di apertura della mostra sono previsti un programma culturale e appuntamenti speciali rivolti a insegnanti e studenti:

16 ottobre ore 14 - Aula Magna Liceo Newton
Roberta Mori: La didattica di Primo Levi

6 novembre ore 14 - Aula Magna Liceo Newton
Roberta Mori incontra le guide alla Mostra

10 novembre ore 18,30 - Palazzo Einaudi
Inaugurazione Mostra;
Saluto autorità, Il senso della mostra (Fabio Levi)

13 ottobre ore 11,30 - Aula Magna Liceo Newton Pietro Scarnera presenta il libro “Una stella tranquilla, ritratto sentimentale di Primo Levi” (libro a fumetti)
scheda

20 novembre ore 16 - Teatrino Civico
Fabio Levi “Primo Levi e la memoria del Lager”

27 novembre ore 16 - Teatrino Civico
Peppino Ortoleva e Renato Portesi presentano “Primo levi e il lavoro” – Proiezione del documentario “Primo ufficio dell’uomo, i mestieri di Primo Levi”

5 dicembre ore 16 - Teatrino Civico
Ernesto Ferrero presenta il libro “I ranocchi sulla luna ed altri animali”, ed. Einaudi

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Nelle scuole e al Teatrino Civico
proiezione del documentario di RAI 5
Gli sci di Primo Levi
di Bruna Bertani


340-8115418 / www.unitrechivasso.it

Primo Levi (Torino 1919-1987) ha esordito come scrittore con il racconto della propria esperienza di deportazione ad Auschwitz (Se questo è un uomo, 1947). Le successive opere di narrativa, saggistica e poesia, pubblicate in parallelo con il suo lavoro di chimico in un’industria di vernici, ne hanno poi manifestato la pluralità di interessi: fra questi l’impegno prioritario a testimoniare e a ragionare, in particolare con i giovani, sullo sterminio nazista fino alla sua ultima opera I sommersi e i salvati (1986); la capacità, nei racconti fantascientifici e fantatecnologici, di illuminare i “vizi di forma” della realtà contemporanea; l’attenzione alle peculiarità e agli aspetti da noi meno noti del mondo ebraico (Se non ora, quando?, 1982); l’amore per il proprio mestiere di chimico (Il sistema periodico, 1975) e per il lavoro ben fatto (La chiave a stella, 1978); la chiara consapevolezza del contributo offerto dalle scienze esatte alla conoscenza dell’uomo; la vigile curiosità per le vicende del mondo di oggi e la spiccata sensibilità per la loro dimensione etica.

"Il traliccio di Faussone per ricordare la figura di Primo Levi, che a Settimo ha lavorato per più di vent'anni come chimico presso la SIVA, industria di vernici. L'opera, realizzata sul traliccio di Terna Rete Italia è stata progettata dal comune di Settimo Torinese, in particolare da Adriana Zamboni e Lucio Diana, porta il nome del protagonista de La Chiave a stella, il libro che lo scrittore torinese ha dedicato al tema del lavoro"

Se questo è un uomo
di Primo Levi

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca
i vostri nati torcano il viso da voi.
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TorinOggi.it
CULTURA | domenica 12 novembre 2017
"I Mondi di Primo Levi" arrivano a Chivasso

(VIDEO) - di Flavio Giuliano - leggi articolo







RENATO PORTESI HA RACCONTATO AI LICEALI
DI QUANDO LAVORAVA ALLA SIVA CON LEVI

Renato Portesi, un mite signore che ha superato la settantina e che trascorre la vita testimoniando in giro per le scuole la sua frequentazione con Primo Levi, nella fabbrica SIVA di settimo Torinese.
E’ venuto a Chivasso per partecipare , con il prof. Peppino Ortoleva, ad un pomeriggio di ricordo della figura del grande testimone e scrittore piemontese. Davanti ad un Teatrino gremito di iscritti e allievi del Liceo Newton, Renato Portesi ha raccontato con semplicità la sua avventura.
“Ho conosciuto Levi nel 1965 quando sono entrato in fabbrica – racconta Portesi – la SIVA di Settimo Torinese, che produceva vernici. Lui era il Direttore dello Stabilimento, ma era soprattutto un chimico, un appassionato del lavoro che faceva. Amava il lavoro ben fatto e faceva trasparire tutto il suo fastidio verso coloro che gestivano con superficialità i compiti loro assegnati.” Quali erano i suoi contatti con Primo Levi?
“Lui era il capo e naturalmente il mio ruolo non mi consentiva un approccio amicale – è sempre Portesi che parla – però c’era un luogo dove tutti ci incontravamo e i rapporti prima formali mutavano, la mensa. Qui le cose cambiavano. Per anni ho avuto la fortuna di sedermi vicino a lui per pranzare e allora traspariva una altro uomo. “ Parlava della sua esperienza di deportato?
“Si, ne parlava e si capiva che lo faceva volentieri, che aveva bisogno di comunicare questa sua straordinaria esperienza, dalla quale, con nostra sorpresa, diceva che aveva imparato molto.”
Aveva la sensazione di vivere con un grande personaggio della storia del Novecento? “Quando arrivai alla SIVA lui aveva già scritto libri, era già conosciuto, avevamo la sensazione che fosse un uomo importante. Era anche problematico lavorare con lui: se sbagliavamo qualcosa, e succedeva, era l’uomo importante che ce lo faceva notare e questo ci creava imbarazzo.”
Lei si sente quindi testimone di un testimone? “Si, vado nelle scuole e cerco di portare la mia esperienza testimoniando di un uomo che ho avuto la ventura di conoscere. Lo faccio perché il messaggio che di ha lasciato non si spenga.”


INTORNO ALLA MOSTRA DI LEVI

C’è tutto un complesso sistema che si muove attorno alla Mostra su Primo Levi che si tiene a Palazzo Einaudi dal 9 novembre al 17 dicembre prossimo. Un sistema centrato sul mondo della scuola che ha dimostrato di apprezzare molto l’iniziativa.
Alla fine saranno circa 800 gli allievi di ogni ordine e grado che si sono alternati in queste settimane, ciascuno con qualcosa di particolare da catturare nella molteplice vita di Primo Levi.
La mostra è stata inserita dal Liceo Newton in un progetto di alternanza scuola-lavoro per una quinta del Liceo Scientifico coordinato dalla professoressa Liana Bogino, appassionata cultrice della materia che ha saputo motivare con molta efficacia i suoi ragazzi.
Una ventina di allievi si sono alternati in tutti gli orari di apertura della Mostra, festivi compresi, per accogliere i visitatori ed illustrare loro i sessanta pannelli e i dieci video dell’allestimento.
Di particolare efficacia lo scambio fra età diverse quando si è potuto assistere alla spiegazione che gli allievi liceali facevano della mostra ai colleghi delle scuole medie. Unanime è stato il consenso sul grado di preparazione e di efficacia dei giovani liceali.
Altro aspetto interessante del dialogo intergenerazionale innescato dal progetto è stata la partecipazione congiunta alle tre lezioni su Primo Levi tenute da Fabio Levi, Direttore del Centro Studi Internazionali, da Renato Portesi e Peppino Ortoleva e, ultimo, da Ernesto Ferrero, già direttore del Salone del Libro di Torino e Presidente del Centro Studi. Il Teatrino, che ha ospitato le conferenze, è sempre stato strapieno.
A visitare la mostra si sono recati allievi delle elementari, medie e superiori. Particolarmente interessante l’approccio adottato dalle maestre delle elementari per esporre ai bambini i contenuti di un contenitore, la mostra, che forse non avevano mai visto. (nella foto: La visita di una scuola media con i liceali a fare da guida)